Pompe di Calore tariffa D1 riscaldarsi risparmiando

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Pompe di Calore tariffa D1 riscaldarsi risparmiando

Pompe di Calore: con la tariffa D1 riscaldarsi risparmiando

1 Luglio 2014

Diventa operativa da oggi la nuova tariffa di rete per i consumi ad alta efficienza approvata dall’Autorità per l’Energia. Dal mese di luglio, infatti, i clienti domestici che riscaldano la propria abitazione utilizzando esclusivamente pompe di calore elettriche possono chiedere di partecipare alla sperimentazione della nuova tariffa D1, basata su un prezzo del kilowattora costante rispetto ai consumi di energia elettrica. La nuova tariffa – spiega l’AEEGSI in una nota – consente di pagare un costo più aderente a quello effettivo per i servizi di rete (trasporto, misura e gestione del contatore).

Oggi la spesa per questi servizi è circa il 35% della bolletta di un cliente domestico “tipo”, con 2700 kWh/anno di consumi e 3 kW di potenza impegnata, ma per chi consuma di più, può arrivare a pesare fino a circa metà della bolletta. La sperimentazione della nuova tariffa “D1” per le pompe di calore è un primo passo della riforma avviata dall’Autorità per allineare le tariffe di rete ai costi, eliminando sussidi e distorsioni anche in attuazione delle normative europee e nazionali sul raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili.

L’eliminazione della progressività della tariffa rispetto ai consumi può infatti ridurre significativamente i costi di esercizio di tecnologie efficienti e innovative come le pompe di calore, piastre di cottura a induzione e veicoli elettrici. La nuova tariffa – che potrà essere applicata alle forniture con contratti sia di mercato libero sia di maggior tutela – è stata introdotta dopo una consultazione pubblica per definire gli aspetti operativi della fase sperimentale e le modalità di realizzazione di un dettagliato monitoraggio dei consumi per raccogliere elementi utili nei futuri procedimenti di revisione tariffaria.

Ma come funziona la Tariffa D1?

Il prezzo dell’energia elettrica per gli utenti domestici italiani è definito sommando tre corrispettivi:

  • un corrispettivo fisso (definito in centesimi di euro/anno);
  • un corrispettivo di potenza, proporzionale al valore di potenza impegnata (in centesimi di euro/anno per ogni kW);
  • un corrispettivo variabile in funzione dei consumi effettivi (in centesimi di euro/kWh).

Le tariffe domestiche attualmente in vigore (chiamate D2 e D3) prevedono che quest’ultima componente variabile abbia un valore crescente con i consumi e risultano quindi “progressive”: più consumi, più paghi ogni kWh consumato; i clienti con alti livelli di consumo annuo sono dunque i più penalizzati dall’attuale struttura tariffaria progressiva, con bollette elettriche che crescono più che proporzionalmente all’incremento dei consumi.

Al contrario, la tariffa D1 prevede che ogni kWh sia pagato sempre uguale, indipendentemente dal volume di consumo annuo; a titolo esemplificativo, si veda il grafico seguente, relativo al caso di utenti con potenza impegnata fino a 3 kW.

La tariffa D1 e’ sempre conveniente?

Non sempre. La tariffa D1 risulta infatti più vantaggiosa per chi ha consumi annui elevati (come spesso accade per chi si riscalda con una pompa di calore elettrica) e potrebbe invece indurre una bolletta più alta per chi ha consumi bassi. In generale, la convenienza è senz’altro maggiore per coloro che hanno contratti di fornitura con valori di potenza impegnata superiore a 3 kW. Per coloro che hanno invece una potenza impegnata di 3 kW è necessario compiere una valutazione attenta.

Per approfondire: è necessario ricordare che la sperimentazione tariffaria riguarda solo due delle tre principali componenti della bolletta (al netto di tasse e imposte): servizi di rete e oneri generali. Non ne vengono invece influenzate le spese legate a servizi di vendita, la cui entità è variabile a seconda che ci si trovi in regime di maggior tutela o sul mercato libero.

Solo nel caso di clienti in maggior tutela è possibile stimare valori minimi dei consumi annui che rappresentino soglie di convenienza tra le attuali tariffe e la nuova D1. Dall’analisi di questi abachi è possibile stimare che:

  • per chi oggi dispone di una pompa di calore allacciata all’unico contatore di casa, con potenza impegnata di 3 kW (tariffa D2), la D1 risulta più conveniente per consumi totali superiori a circa 4.500 kWh/anno;
  • per chi oggi dispone di una pompa di calore allacciata all’unico contatore di casa, con potenza impegnata superiore a 3 kW (tariffa D3), la D1 risulta più conveniente per consumi totali almeno pari a circa 2.700 kWh/anno;
  • per chi oggi dispone di una pompa di calore allacciata a un contatore separato (tariffa BTA), la D1 risulta più conveniente sempre, qualunque siano i valori di potenza impegnata e di consumo annuo

In cosa la nuova tariffa D1 è diversa?

Il prezzo dell’energia elettrica per gli utenti domestici italiani è definito sommando tre corrispettivi:

  • un corrispettivo fisso (definito in centesimi di euro/anno);
  • un corrispettivo di potenza, proporzionale al valore di potenza impegnata (in centesimi di euro/anno per ogni kW);
  • un corrispettivo variabile in funzione dei consumi effettivi (in centesimi di euro/kWh).

Le tariffe domestiche attualmente in vigore (D2 e D3) prevedono che quest’ultima componente variabile abbia un valore crescente con i consumi e risultano quindi progressive: più consumi, più paghi ogni kWh consumato. I clienti con alti livelli di consumo annuo sono dunque i più penalizzati dall’attuale struttura tariffaria progressiva, con bollette elettriche che crescono più che proporzionalmente all’incremento dei consumi. Al contrario, la tariffa D1 per le pompe di calore è flat, ovvero prevede che ogni kWh sia pagato sempre uguale, indipendentemente dal volume di consumo annuo. A titolo esemplificativo, si vedano i grafici seguenti di confronto tra costi totali delle tariffe e costi medi (IVA esclusa):

pompe di calore

pompe di calore

La tariffa D1, in vigore in via sperimentale dal 1° luglio 2014 al 31 dicembre 2015, si applica a tutti gli elettrodomestici della casa oltre che alla pompa di calore.

Quali requisiti bisogna avere per poter chiedere l’accesso alla sperimentazione tariffaria?

I clienti che intendono richiedere la tariffa D1 fino al 31/12/2016 devono:

‒ essere titolari di utenze elettriche cosiddette domestiche; non possono infatti avere accesso alla D1 i condomìni e gli utenti del terziario, dove viene applicata la tariffa BT;
‒ avere un contatore elettronico telegestito (ampiamente diffuso tra gli utenti elettrici) e devono già avere un contratto di fornitura elettrica. Bisogna verificare che il proprio venditore aderisca alla sperimentazione della tariffa D1 (consulta l’elenco dell’Autorità per l’energia) altrimenti è necessario cambiare fornitore;
‒ utilizzare la pompa di calore per il riscaldamento della propria abitazione di residenza anagrafica: non è possibile richiedere la tariffa D1 per le seconde case.

In più esistono alcuni requisiti relativi alle apparecchiature:

la pompa di calore deve essere l’unico sistema di riscaldamento, ovvero non è ammessa l’integrazione con una caldaia (a meno che, oltre alla pompa di calore, in casa sia presente anche un generatore di calore alternativo utilizzabile solamente per esigenze di emergenza; solo in questo caso alla richiesta di adesione è necessario allegare anche un’asseverazione predisposta da un tecnico abilitato);
‒ la pompa di calore deve essere elettrica e deve rispettare determinati requisiti prestazionali minimi, gli stessi che vengono richiesti per accedere all’Ecobonus per la riqualificazione energetica (chi ha usufruito degli incentivi del 65% può quindi richiedere la D1);
‒ anche chi in passato ha installato una pompa di calore che rispetta i requisiti di cui sopra può richiedere la tariffa D1, ma solo se la pompa di calore è entrata in funzione dopo il 1° gennaio 2008. Per installazioni più “vecchie” non è possibile richiedere la D1.

Abbinando alle pompe di calore un impianto fotovoltaico, oltre al risparmio derivante dall’applicazione della Tariffa D1, si aggiungerebbe quello generato dall’utilizzo dell’energia solare. Riscaldarsi quindi risparmiando e…. aiutando l’ambiente!
Non esitate a contattarci, un nostro tecnico sarà a vostra disposizione per una consulenza gratuita!!
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